Gli infortuni rappresentano una problematica frequente ed impattante per lo sportivo di qualsiasi tipo e livello, compromettendo la capacità di esprimere al massimo le proprie potenzialità durante l’attività sportiva. I sintomi possono insorgere all’improvviso oppure comparire in maniera insidiosa, peggiorando gradualmente nel tempo.
In questo caso lo specialista in traumatologia dello sport rappresenta la scelta più indicata per risolvere il problema.
Di cosa si occupa la traumatologia sportiva? È quella branca della medicina dello sport che si occupa di prevenzione, diagnosi e cura di infortuni legati allo sport.
Chi è il medico traumatologo sportivo? È una figura professionale che si colloca in maniera trasversale tra diverse specializzazioni, integrando competenze di ortopedia, diagnostica per immagini, medicina fisica, riabilitativa e medicina dello sport. In J|medical ogni medico traumatologo integra le informazioni raccolte tramite visita clinica con un esame ecografico eseguito al momento.
Quale obiettivo primario si pone? La definizione della diagnosi. Spesso sottovalutata, rappresenta l’informazione fondamentale su cui disegnare tempistiche e strategie di recupero. Il tipo ed il livello di attività sportiva, l’età e gli obiettivi sono inoltre alcune delle altre variabili da tenere in considerazione nella decisione dei passaggi successivi. L’impostazione di un programma rieducativo personalizzato, se necessario, è un’altra componente fondamentale della visita iniziale.
PRESTAZIONI OFFERTE AL J|medical.
- Visita traumatologica con ecografia. È un consulto medico con uno specialista traumatologo sportivo. Ad un’accurata raccolta della storia clinica pregressa e recente, fa seguito la visita clinica con esecuzione di ecografia muscoloscheletrica. L’integrazione delle informazioni raccolte permette di formulare delle possibilità diagnostiche e, di conseguenza, discutere approfonditamente le opzioni di trattamento medico e/o di rieducazione e riatletizzazione, oppure l’effettuazione di ulteriori esami diagnostici.
- Infiltrazioni ecoguidate. Metodica moderna ed evoluta, permette di collocare tramite un ago uno o più farmaci all’interno di un tessuto bersaglio con precisione millimetrica grazie all’ausilio dell’ecografia. Rappresenta un approccio mini-invasivo che può essere indicato ed eseguito dal medico traumatologo sulla base dello specifico quadro clinico. Un punto di forza è senz’altro la versatilità, potendo raggiungere obiettivi terapeutici differenti in base alla sostanza infiltrata. Tra i farmaci somministrabili tramite questa via: i corticosteroidi puntano a ridurre l’infiammazione; gli anestetici locali ad alleviare temporaneamente un dolore locale; l’acido ialuronico a vari pesi molecolari per facilitare la dissipazione del carico all’interno delle articolazioni; i fattori di crescita piastrinici (PRP) e i concentrati di cellule mesenchimali nel contesto di un protocollo di terapia rigenerativa.
- Mesoterapia. Nei casi nei quali si rende necessario alleviare il dolore generato da patologie acute o croniche che interessano il sistema muscoloscheletrico si può ricorrere alla mesoterapia. Tale trattamento viene effettuato per mezzo di piccoli aghi i quali, una volta inseriti nello strato del derma medio-profondo, consentono al farmaco di penetrare e svolgere la sua azione in corrispondenza dell’area da trattare. La mesoterapia ha lo scopo finale di ridurre il dolore, nonché di velocizzare e ripristinare il recupero funzionale.
- Neuromodulazione. È una tecnica terapeutica che agisce sul sistema nervoso per correggere o alleviare sintomi associati a condizioni croniche, dolore, disturbi del movimento e altre condizioni mediche senza l’ausilio di farmaci. Si ricorre alla neuromodulazione quando i trattamenti convenzionali non hanno successo nel gestire i sintomi o quando l’uso continuo di farmaci può causare effetti collaterali indesiderati. È importante che un medico qualificato valuti attentamente se la neuromodulazione sia appropriata per il paziente, prendendo in considerazione i rischi e i benefici.